Nutri i tuoi sensi per vivere nel presente

Nutrire i sensi per non perdere di vista i nostri obiettivi, per rendere più efficaci le nostre azioni e le nostre scelte. Ecco un metodo semplice da usare ogni giorno.

 

Come nutrire i sensi? Negli ultimi decenni, abbiamo assistito a uno sconvolgente incremento delle attività quotidiBlindfolded-Manane legate a doppio filo con la tecnologia. Dalla meraviglia dei primi figoriferi degli anni Cinquanta e Sessanta si è passati alla casa domotizzata e governabile anche a distanza. Per non parlare del coinvolgimento sulla Rete di milioni di persone in tutto il mondo. A ciascun genere o età o Paese il suo social, il suo centro aggregativo virtuale, da Facebook a Twitter, da Google Plus a Pinterest, da Whatsapp a Snap Chat, da Instagram a Tumblr, da Youtube a Vimeo. E molti altri che hanno più o meno successo a seconda del luogo del Globo in cui ci si trova.

Senza nulla togliere alle infinite possibilità che la tecnologia ci mette ogni giorno a disposizione, forse sarebbe meglio ridimensionare il suo ascendente sulle nostre vite. Passiamo molto più tempo a spasso tra pc, tablet e smartphone che a frequentare gente in carne e ossa.

Ciò significa che stiamo perdendo l’uso di alcuni sensi, perché semplicemente -si fa per dire- non li stiamo più nutrendo. Non guardiamo più le espressioni, non annusiamo più e ci fidiamo del giudizio olfattivo del nostro dispositivo, così come di quello del gusto. Proviamo a pensarci: se su uno qualsiasi dei social che frequentiamo, si parla di un ristorante e del profumo del suo piatto forte, ci aspettiamo che il profumo sia esatamente quello. Per non parlare della vista! Vediamo qualcosa in Rete e lasciamo che nel nostro cervello si imprima quell’immagine, senza discutere. Qualche tempo fa, agli albori della TV e fino a un paio di decenni fa, si diceva: “L’hanno detto alla TV” per significare che si trattava senza dubbio alcuno di fonte attendibile. E, naturalmente, oggi funziona così per il WEB.

Demandiamo ad altri il controllo dei nostri sensi ma il più delle volte non siamo in grado di comprendere chi siano questi “altri”. Si tratta davvero di “altri come noi”, semplici utenti o fruitori di prodotti e servizi oppure dietro giudizi, stelline, pallini e likes c’è il fior fiore dei maghi del marketing? Ma questa è un’altra storia.

La questione non è demonizzare la tecnologia o la Rete ma piuttosto assumersi individualmente la responsabilità di recuperare i sensi, di nutrirli, letteralmente.

Impariamo a fermare la mente dentro l’azione che stiamo compiendo, nell’istante esatto in cui questo accade. Questo è, per esempio, il fondamento della mindfulness, la meditazione presa a prestito dalla tradizione tibetana e “occidentalizzata” dal biologo e scrittore statunitense Jon Kabat Zinn, ormai sdoganata in tutto il mondo e osannata da milioni di persone e da decine di personaggi celebri.

Senza frequentare un gruppo di mindfulness (sebbene sia decisamente consigliabile, quanto meno per i primi tempi), si possono quotidianamente praticare piccoli esercizi che, pur non togliendo tempo alle nostre scadenze, ci aiutano a viverle con più presenza e meno stress. Con tutti i sensi, appunto.

In pratica

Semplicemente, ogni volta che diventi consapevole di pensare ad altro mentre stai compiendo un’azione qualsiasi, anche quella di lavarti i denti, prova a riportare il pensiero sull’azione del lavare i denti. Mentalmente di’ a te stesso quello che stai facendo. Ad esempio: “spazzolo i molari inferiori a destra… la parte interna… lavo i molari inferiori a destra… la parte esterna…” e così via, sentendo il sapore del dentifricio, la consistenza delle setole dello spazzolino, fino a che il pensiero successivo non ti porta di nuovo lontano dai tuoi denti. Lo stesso mentre lavi i piatti o prepari la cena, mentre sei sulla metropolitana o l’autobus. Insomma, durante una qualsiasi delle incombeze o dei momenti piacevoli della tua quotidianità. È il segreto di Pulcinella. Sembra banale ma non lo è affatto, anzi si tratta di una potentissima pratica di presenza a tutto ciò che fai. E va da sé che più sei presente alle tue azioni, più queste risulteranno piacevoli ed efficaci.

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